domenica 31 luglio 2011

30 luglio

Altro trasferimento, partiamo con calma dallo Yavapai lodge e ci dirigiamo verso desert view che è l'uscita est del parco,

fermandoci a tutti i view point, le viste sono spettacolari, e viene veramente voglia di fare del'Hiking serio, anche se scendere da 2000 metri poi risalire pare che non sia una cosa da fare senza una buona preparazione, consigliano un litro di acqua per ogni ora di hiking, di evitare assolutamente le ore dalle 10 di mattina alle 4 di pomeriggio, di non provare a fare andata e ritorno in giornata, dopodiché c'è l'elenco di quelli che ci hanno lasciato la pelle compresa una campionessa di maratona di 25 anni.

Seguiamo l'HWY 64 dall'uscita est del parco con panorami stupendi, come il canyon formato da Little Colorado
che si incontra lungo la strada, dove troviamo anche tante bancarelle dei nativi americani che vendono i prodotti di loro produzione, con l'equivalente di 5 euro si porta a casa un ninnolo carino.


Ci dirigiamo verso Marble Canyon, dopo aver notevolmente aumentato il PIL della nazione Navajo; il posto è immediatamente dopo il ponte navajo sulla 89alt nel punto in cui si passa dal South rim al North rim, una simpatica  sorpresa, visto che abbiamo prenotato seguendo la strada su google map fin quando non abbiamo trovato un hotel che non fosse troppo lontano da Page, visto che la non c'era posto. Solo una coda di mezzora sulla '89alt, per il rifacimento dell'asfalto altrimenti sarebbe stato un viaggio stupendo in mezzo a panorami mozzafiato.

  Il Lodge al marble canyon è molto rustico, abbiamo una piccola casetta, con due camere da letto con posto per 6 persone, un salottino con divano e tv, e una cucina con forno, fornelli frigo e lavastoviglie, roba da rimanere qua una settimana.


C'è il Lodge, il ristorante, lavanderia automatica, un distributore una pista di atterraggio dall'altra parte della strada e praticamente nient'altro all'orizzonte.
 Tempo di fare un po' di bucato e... inizia a piovere, un bel temporale in mezzo al deserto. Mentre i ragazzi si riposano noi esploriamo. Prendiamo la strada (a pagamento, 15$) che costeggia il Colorado River e scopriamo un angolo bellissimo frequentato dai pescatori. da dove partono le escursioni lungo il fiume, da 3 a 7 giorni, non si prenota niente da qua, peccato perché speravamo di poter fare una mini escursione anche di mezza giornata nella parte tranquilla del fiume (scopriamo dopo che siamo a pochi km dalla Glenn Dam diga di Page che forma il Lake Powell .


Domani ci accontenteremo di un hiking nel canyon con le sabbie mobili...

 Cena ancora a base di bisteccone, anche se nel menù non si capiva bene, io prendo una sirloin che è una bistecca vera, gli altri l'altro tipo che scopriamo essere una chopped, ovvero l'equivalente gigante di una nostra "svizzera", approfittiamo comunque abbondantemente del buffet di verdure crude, visto che altrimenti la nostra dieta risulta abbastanza squilibrata.

 Siamo immersi nel buio più profondo, solo le stelle e qualche rara auto che passa sulla strada... peccato che la malefica connessione a internet pubblicizzata non funzioni per niente, c'è il segnale, abbiamo la password ma non si connette.. speriamo a Page di riuscire a ricollegarci col mondo, visto che anche il mio telefono si aggancia casualmente a qualche operatore, ma passa la maggior parte del tempo a cercare un segnale.

29 luglio

 Colazione in camera con quello che abbiamo comprato al market ieri sera, piu`  the e caffè con la macchinetta che abbiamo in camera. Ci prepariamo per esplorare il canyon, all'interno del  parco circolano 3 linee di Bus/navette gratuite che viaggiano 24 ore al giorno durante la stagione turistica, con frequenza di 10 min.

Prendiamo la Blu fino al Rim dove troviamo la coincidenza con la Rossa verso Hermit Rest... troppa fila, quindi invece di fare il sentiero al ritorno, iniziamo a piedi, il bus lo prenderemo più avanti. Il sentiero costeggia il precipizio ed è diviso in tratti di 1 - 2 km, al termine di ogni tratto si incontra una fermata del Bus, per cui se uno è stanco può salire e riposarsi.





Quello che si vede sullo sfondo è il Colorado River

Tra l'altro ho scordato che siamo a 2000 metri di altezza, e proprio stamattina ho scordato la crema solare, accessorio assolutamente indispensabile, oltre ovviamente a una buona scorta di acqua, anche solo per fare i piccoli sentieri che facciamo noi. Quelli che scendono nel Canyon seguendo il Bright Angel Trail devono portare un litro di acqua per ogni ora di cammino, e comunque occorre seguire scrupolosamente le istruzioni dei Ranger, anche se sembrano un po' catastrofiche.

Il sentiero che si vede è proprio il Bright Angel (lo abbiamo fatto 18 anni fa, e arrivare in fondo è una bella impresa)


Il parco è la festa degli animali selvatici, dai simpatici scoiattoli (che sembra che si portino via qualche centinaio di falangi  all'anno dei turisti che nonostante gli avvisi danno loro da mangiare), ai daini, ai rapaci


E' stata una bella camminata, anche col ritorno in Bus. La nostra cena consiste di tramezzini presi al market e altre schifezze inimmaginabili, si gioca a dubito nella piazza del Market e si va a dormire presto.

28 luglio

Lungo trasferimento verso il Grand Canyon, riusciamo a uscire da LV prima che il traffico esploda e pian piano sulla HWY ci dirigiamo verso il Grand Canyon.

Ero rimasto a 20 anni fa quando la strada che usciva da LV passava sulla Hoverdam, invece adesso è tutta autostrada, mi scappa lo svincolo, e mi spiace un po', ma non ho voglia di tornare indietro visto che tom tom mi preannuncia quasi 6 ore di macchina.
 Dopo la HWY  40 i panorami iniziano a essere desertici

 e non è consigliabile fare passeggiate.


 Lasciamo la 40 per 17 miglia e ci facciamo un pezzetto di route 66


 percorrere questa strada museo è molto rilassante, siamo solo noi, incontriamo un paesino che è una specie di museo della Route 66 dove facciamo benzina (ma quanto beve questa Jeep? 2400 benzina cambio automatico,,,,)

 Speed limit 55 miglia all'ora


 strada a 2 corsie (una per senso di marcia)

 Arriviamo finalmente all'entrata del parco, paghiamo i nostri 25 $ e siamo dentro, il cielo è coperto ed è anche piovuto un po'. Ci dirigiamo direttamente sul rim, parcheggiamo e ci avviamo a piedi, l'effetto per chi lo vede per la prima volta toglie il fiato, tutti parliamo sottovoce come se fossimo in una specie di tempio della natura


 il tutto accompagnato da un bell'arcobaleno


 Finalmente troviamo il nostro lodge, le descrizioni delle guide lo danno rustico, non so se è la stanchezza, ci sembra bellissimo:



 immerso nel bosco facilities per the e caffè, a due passi dal rim. Cena al Bright Angel, 5 bisteccone.... ci mettiamo in coda e ci consegnano un pager, ci prospettano circa 1 ora e mezza di attesa, ma va bene.. entriamo nello store del complesso per spendere un po' di soldi, dopo solo 30 minuti il pager suona e tocca a noi... ci fanno aspettare un po', ma vale la pena per le nostre 5 bisteccone, alla fine col bere spendiamo poco più di 80$...belli cotti ce ne andiamo a letto.

back online

Nel paese dell'always on 3 giorni senza accesso a internet, al Grand Canyon solo una postazione che funzionava con credit card, mentre al Marble Canyon c'era un internet via satellite, alla quale non sono riuscito a collegarmi. Finalmente a Page, la prima cosa che ho chiesto alla registrazione se Internet funzionava :-)

Un sacco di aggiornamenti e di foto da pubblicare

mercoledì 27 luglio 2011

27 luglio

Fa caldo... tremendamente caldo, all'aperto non si resiste durante il giorno. Quindici minuti di attesa del bus che fa la strip avanti e indietro ci hanno ridotti a una massa sudante e prossima allo svenimento, poi i -20 da aria condizionata sul bus ci hanno dato il colpo di grazia. Il biglietto giornaliero costa 7$, una corsa 2$, 3$ un'ora, quindi è ovvio che conviene fare il giornaliero, c'è il deuce, bus a 2 piani che fa tutta la strip, poi ci sono le linee express che saltano parte delle fermate.
Il biglietto giornaliero ovviamente si può fare sul bus, basta avere l'ammontare esatto, oppure alle macchinette automatiche (che non sono a tutte le fermate)

Stamattina giornata light, dopo una leggera colazione in camera con mooooolta calma ci apprestiamo a visitare una paio dei casinò sullo strip, Flamingo e Caesar Palace, prima passiamo all'MGM dove avevamo letto che si potevano acquistare i biglietti giornalieri per il trasporto urbano, e troviamo le due simpatiche leonesse coi loro addestratori
Serata downtown, incredibile il tempo impiegato per arrivarci, almeno 40 minuti con deuce imbottigliati nel traffico della strip. Scendiamo a Freemont, la srtrada che porta al Golden Nugget e al Glitter Gulch, ricoperta con una struttura di acciaio è diventata un'isola pedonale dove ogni ora per 6 minuti dalle 7 di sera uno spettacolo di suoni e luci da 550.000 W.

Downtown nonostante questo ha mantenuto un po' il carattere di una volta, nele strade intorno alla Freemont che è diventata il centro della vita c'è un sacco di movimento, 3 band si esibiscono ai vari angoli, e la folla stessa fa parte dello spettacolo. E finalmente ho trovato un casinò dove si può giocare con le monetine alle slot. Riesco a far durare i miei 25 cent per quasi mezzora prima di riuscire a perdere ovviamente quel poco che avevo vinto. Ma vuoi mettere il rumore dei quarti di dollaro che cadono nel contenitore della slot, e girare col bicchierino colmo di monete invece ri ricevere dei ticket a ogni vincita, oppure di avere le vincite magnetizzate su una carta magnetica? La serata che mi ha dato più soddisfazione a Las Vegas. Anche perchè qui a Downtown c'è il Glitter Gulch, la madre di tutti i locali di Lap Dance :-)

 Al rientro al NewYork NewYork dopo aver messo a letto la prole scendiamo per vedere la mossa, giusto in tempo per vedere i buttafuori portare fuori ammanettato dal "Coyote Ugly" un ubriaco sanguinante, evidentemente dopo una certa ora c'è una certa animazione

martedì 26 luglio 2011

26 luglio

Incredibile sono le 8:10 e siamo quasi pronti a partire... ci aspettano tante ore di macchina verso Las Vegas.. e dobbiamo attraversare il dedalo di autostrade di Los Angeles. Speriamo che il navigatore non ci tradisca.

Sono le 17:30 siamo in camera al New York New York, alla reception una signora non particolarmente simpatica cerca di rifilarci la camera con vista e sette miliardi di altri optional che rifiutiamo, Siamo al settimo piano vista impianto di condizionamento dell'hotel, la cassaforte della nostra stanza non funziona, sono stanco dopo 8 ore di viaggio in auto e sono anche un po' nervoso....

Il viaggio è stato lungo, ma lungo, velocità di crociera tipo lumaca zoppa, tutta la HW che attraversa LA vel max 65 Mph, ma ci dobbiamo sorbire anche un'ora di coda fin quando la 101 non si divide portando il traffico verso Santa Monica.


Los Angeles non finisce mai, dopo 3 ore non avevamo ancora finito di girarle attorno. Finalmente arriviamo sulla interstate 15, posso mettere il cruise control su 70 miglia all'ora, se potessi mollare anche il volante sarebbe quasi divertente, i nomi dei paesi e dei quartieri mi passano davanti come in un sogno, anzi come in un incubo, così come un incubo sono le 6 corsie dove c'è un 90% di gente che viaggia col cruise control e un 10% di pazzi che ti sfrecciano a destra e sinistra, o come quelli della corsia pool car che è tutta a sinistra che si lanciano sulla destra incuranti di qualsiasi mezzo in arrivo per beccare la loro uscita. Per non parlare delle uscite a sinistra e degli svincoli che si attorcigliano uno sull'altro. Comunque a parte un dubbio di direzione tra Pasadena est e ovest, che risolviamo con una uscita e rientrata ci liberiamo di Los Angeles a procediamo con calma verso Las Vegas in mezzo al nulla del deserto del Mojave.

Viaggio monotono, sosta per rifornimento e pranzo dopo Barstow, un tentativo di visitare la città fantasma di Calico prontamente cassato dopo aver visto da lontano che non valeva la pena perdere un'ora di tempo. Arriviamo finalmente a Las Vegas, il navigatore perde la testa per cui si naviga a vista, becchiamo la strip e e riusciamo a infilarci nel parcheggio.

Io mi fiondo sotto la doccia... le ragazze in piscina.

Siamo al NewYork NewYork hotel a tema come vano di moda a Las Vegas... sono rimasto un po' deluso... mi aspettavo le slot machine funzionanti a quarti di dollaro e invece sembra di essere in uno dei tanti bar con le macchinette della pianura padana coi videopoker, si gioca con delle schede elettroniche si vincono dei ticket, insomma il fascino della monetina che cade è tutta un'altra cosa.

Seratina immersi nella folla dello Strip, cena con due pezzi di pizza al trancio sotto la torre Eiffel del Paris-Las Vegas, peccato che sullo Strip  non ci siano praticamente più i buffett a pochi dollari, bisogna scendere downtown e aspettare mezzanotte per trovare la Late Nite Steak. Uno sguardo ai giochi delle fontane del Bellagio poi a letto.

lunedì 25 luglio 2011

25 luglio

Going south... con la solita flemma dopo una super-abbondante colazione verso le 10:30 di mattina ci mettiamo in moto, usciamo da Monterey facendo i soliti 3 giri attorno al motel nell'attesa che il navigatore aggangi il satellite. Ci avviamo lungo la Cabrillo HWY, la strada costiera che ci porterà verso Los Angeles. Strada con panorami mozzafiato, allungherà il viaggio di diverse ore, ma alla fine ne varrà la pena.

 Sopra di noi oltre si soliti gabbiani e ai pellicani si fanno trasportare dalle correnti questi rapaci
Ad ogni sosta incontriamo questi simpatici scoiattoli che abituati ormai alla presenza umana si avvicinano per richiedere cibo senza paura

Le 4 ore e mezza di viaggio previste da Google Map sono un sogno, un altra sosta per vedere la colonia degli elefanti marini a Point Piedras Blancas


Alla fine dopo 9 ore praticamente di viaggio e soste arriviamo a Goleta, dove abbiamo prenotato per la notte in un motel Super 8

giusto la forza per attraversare la strada e cenare da Taco Bell poi doccia e tutti a letto.

domenica 24 luglio 2011

24 luglio

Siamo motorizzati, un po' preoccupati perché leggendo su vari forum avevamo sentito di tutto e di più sui noleggi (ovviamente in negativo)... abbiamo usato il sito di economy car rentals, che è un broker greco che ci ha trovato una ottima occasione con la compagnia Dollar a un  ottimo prezzo (circa 600$ per 15gg tutte le assicurazioni comprese senza franchigia), abbiamo aggiunto solo il soccorso stradale 24 ore su 24... non si sa mai. Allo sportello in O'Farrell niente coda, nel giro di 10 minuti avevamo le chiavi di questa Jeep:



una specie di trattore a benzina con una cilindrata che non oso scoprire, dai consumi stratosferici (almeno immagino) . Superato il trauma di uscire da S. Francisco passando per la Powell sopra ai binari del cable car siamo sulla FreeWay diretti a Monterey.

Con tutte queste autostrade che si incrociano, col TomTom che si litiga con Google Map e col sano e vecchio atlante stradale, non si sa come dopo qualche ora arriviamo a Monterey. Da notare solo una sosta sulla 101 (one-o-one) dove ci siamo fermati a prendere un quantitativo industriale di fragole e ciliegie (enormi e buonissime e anche poco care) da quello che sarebbe l'equivalente dei chioschi di frutta che si possono trovare sulle nostre strade...

A Monterey il Motel è proprio come nei telefilm, parcheggi davanti alla stanza, ti registri et voilà. E c'è anche interet wifi che funziona decentemente.
Monterey, capitale della California ai tempi d'oro delle sardine in scatola è una cittadina decisamente piacevole con la più grande concentrazione di campi da golf che si possano immaginare


Sui campi da golf pascolano tranquillamente i cervi. Seguiamo il percorso della 17th mile drive, la famosa strada ormai diventata parco e a pagamento (9,50$) dove troviamo oltre ai campi da golf , e alle ville dei miliardari , anche una baia dove si è stabilita una colonia di leoni marini.



Usciamo dal gate di Carmel dalla 17th mile drive, per visitare questa cittadina di miliardari di cui è stato sindaco Clint Eastwood. Qua le case, nonostante la crisi continuano a costare qualche milione di dollari

La spiaggiona oceanica del paese invece è molto più aperta ad ogni ceto sociale e non bisogna essere milionari per accedere

Stanchi, affamati e anche un po' infreddoliti (il sole non manca, ma l'aria dell'oceano è decisamente fresca) ritorniamo a Monterey e ci sfamiamo da Denny'shttp://www.dennys.com/ una catena di ristorazione a target familiare, dove mangiamo decisamente bene spendendo decisamente poco, btw la cameriera che ci ha servito era la stessa che faceva lo spot sul canale nazionale. (Il menu` e` lo stesso per tutte i ristoranti Denny's quindi dopo un po' stanca,a per un paio di volte ci si può sfamare)

sabato 23 luglio 2011

Wins Awards

Un applauso a Sushi Toni, veramente notevole, e detto da uno che non ama particolarmente la cucina Jap è indicativo. Qui ci sono decine di sushi bar, ma maggior parte ha i piatti di sushi già pronti, magari che girano sul nastro e che puoi prelevare. Qui il cuoco te li prepara a vista sul momento. Abbiamo preso due altri piatti.. non mi ricordo più il nome e ho anche scordato di fotografarli... ma erano ottimi. Alla fine abbiamo speso in 5 90$, che sono qualcosa come 12€  testa, che in italia non ci mangi nemmeno una pizza

23 luglio

Giornata del lavaggio... alle 7:30 di mattina ci infiliamo nella lavanderia a gettone che fortunatamente è a 5 metri dall'Hotel con una valigia di roba da lavare... siamo di nuovo operativi e pronti per il resto del viaggio


Immenso, due file di lavatrici e asciugatrici che lavorano 24 ore al giorno :-)

Dopo una abbondante colazione, come al solito ci dirigiamo verso il quartiere Mission, per visitare la più antica Missione di San Francisco, conosciuta come mission Dolores che fu fondata nel 1776.


Siamo in un quartiere ispanico, zona decisamente povera della città, lo si nota dalla presenza di numerosi senzatetto agli angoli delle strade, c'è odore di pipi dappertutto, di giorno non ci sono problemi, è un via vai di gente che lavora.. ma di notte mi sentirei certamente meno al sicuro. Percorraimo il quartire e ci fermiamo in un market per acquistare un po' di futta e di viveri, si vede subito la differenza dal centro, usciamo con una borsa di roba e abbiamo speso poc più di 7$, in centro con 7$ fatichi a comprare 3 pesche. Saliamo sulla linea 14 che scende fino alla stazione dei ferry, ci siamo già stati il primo giorno, ma al sabato è giorno di mercato contadino, ed è una cosa da non perdere.

Pranziamo seduti dove capita in mezzo a una folla che praticamente fa la stessa cosa, il mercato è affollatissimo, tutti prodotti biologici e naturali, e anche costosi :-)

 Risaliamo verso Girardelli square prendendo uno dei tram restaurati dalla Muni, entriamo in qualche negozio, ci fermiamo su un prato e ci riposiamo, poi tram (di Baltimora) cable car e a riposare in hotel.




 Comincio a guardare la strada per uscire da San Francisco.. cercando di mettere d'accordo Tom Tom e Google Map. Spero solo che il traffico domenicale sia clemente, e di non essere tamponato da un cable car

venerdì 22 luglio 2011

22 luglio

Scrivere a fine giornata di una giornata riposante, quando sei in camera in Hotel stremato che non hai nemmeno la forza di andare sotto la doccia è n po' strano. Scendiamo la Powel ormai al nostro orario fisso: le 10. Attraversiamo Times Square già caotica, con gli artisti che espongono le loro opere.

Il capolinea del cable car è già affollato cerchiamo un autobus per Alamo Square, tappa obbligata per fotografare le sette sorelle, queste simpatiche casette in stile vittoriano, con lo sfondo dei grattacieli.

Dopo le foto di rito risaliamo sul 21 e arriviamo dove inizia il Golden Gate Park- Il parco è immenso, e anche abbastanza affollato, l'idea sarebbe di percorrerlo tutto fino al mare, ma tra una pausa per giocare a palla una deviazione per scoprire che i giardini giapponesi ora sono a pagamento e una sosta al lago per mangiare un hot dog e fare due chiacchiere con Nancy direttrice del parco che ci racconta dei suoi nonni abruzzesi ci ritroviamo che non abbiamo fatto nemmeno un terzo della strada. Ci fermiamo allora per giocare a baseball in quattro, giusto per sfinirci, mentre un falco vola sopra di noi librandosi tra un albero e l'altro.

Ormai le nuvole sono arrivate a coprire il sole e fa piuttosto freddino, con mia somma gioia prendiamo l'autobus 71 sulla Lincoln che ci riporta sulla Market. Mi risveglio per il salitone finale da fare a piedi, altro rifornimento di contante alle ragazze che hanno individuato Abercrombie anche qua a San Francisco, e come non fare una capatina visto che i prezzi sono addirittura più bassi di quelli di New York.
In hotel mi strendo sul letto e mi sento felice di vivere in pianura, senza tutti quei saliscendi. Stasera Sushi, scelto solo perchè mentre eravamo fermi davanti alla vetrina a leggere il menù una ragazzi ci ha detto "uinseuords".. che è diventata ormai la parola d'ordine della vacanza... solo dopo un po' abbiamo capito che ci aveva detto che il sushi bar che stavamo guardando aveva vinto dei premi... "wins awards"... abbiamo riso molto.